Copertina

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sabato 18 luglio 2015

Recensione –– “Le storie degli altri” di Anne Tyler

Ebbene sì, la mia maturità è finita!! Sono finalmente libera come il vento!
In realtà è finita da ben 12 giorni, ma… Lasciamo stare. Vegetare per questo tempo è stato un diritto di cui non ho avuto il coraggio di privare il mio organismo.

Ospitata dalla mia migliore amica nella sua casa al mare –nella quale, tra parentesi, fa un caldo tremendo–, ho deciso di approfittare della spiaggia e della tranquillità per recuperare un libro che avevo messo da parte, durante gli ultimi tre giorni di studio matto & disperatissimo pre–orale. 
Il libro in questione è “Le storie degli altri”, di Anne Tyler, pubblicato nel 1998 e edito in Italia da TEADUE nel 2011 (per lo meno la versione che posseggo è di quest'anno), e gentilmente offerto dalla mia cara mammina – che ho deciso di chiamare Mrs Winx, non capirete mai il perché ma temo comparirà molto spesso nei miei post.

Ma bando alle ciance, vi presento il signorino!



Titolo: Le storia degli altri
Genere: romanzo
Edizione: TEADUE 2011, economica
Autore: Anne Tyler
Prezzo: 9,00 euro
Pagine: 277


Trama: Barnaby Gaitlin è il rampollo di una famiglia agiata di Baltimora. Alle spalle ha un matrimonio fallito e un'adolescenza irrequieta, dovuta più ad una curiosità invadente che ad altro. Ora, a trent'anni, ha messo un po' d'ordine nella sua vita, trovando in Sophia una donna adatta a lui. Ma quando una somma di denaro scompare dalla casa della zia di Sophia, dove talvolta lavora, i sospetti cadono inevitabilmente su di lui. È il suo destino, frutto di quel suo interessamento stravagante, un po' morboso, ma in fondo bonario, per i fatti degli altri, del suo desiderio di ricucire i brandelli sfilacciati delle vicende proprie e altrui in un mondo di relazioni umane spesso superficiali e troppo inconsistenti.




il mio punto di vista


Barnaby mi ha ricordato molto il tipico uomo smarrito, frustrato e piegato da una società che non lo vuole, che lo guarda sempre dall'alto al basso e non riesce proprio a giustificarlo, nonostante gli errori commessi in gioventù siano stati quelli di un ragazzino problematico.

I personaggi che fanno da sfondo a questa personalità, a tratti contraddittoria e quasi insopportabile, non potrebbero essere più appropriati per permettere al figlio della ricca famiglia Gaitlin di aprire gli occhi sulle propria vista, assaporarla in ogni suo dettaglio, e finalmente capire quali sono le cose che davvero contano nell'esistenza di un essere umano. Opal, la piccola bambina che ha messo al mondo, diventa improvvisamente un tassello importante della vita di Barnaby, nonostante prima non avesse mai considerato l'amore che lo potesse legare ad una bambina che neanche si degna di chiamarlo con il titolo che gli appartiene, quello di “papà”. Margo, sua madre, è il perfetto richiamo e continuo ricordo della vita che ora non gli appartiene più, ma che continua a perseguitarlo senza una vera e propria ragione. 

Il nostro protagonista nuota insieme a questi e ad altri personaggi, chi più chi meno interessante e d'impatto sul suo cambiamento interiore, alla ricerca di se stesso, rendendo il romanzo un vero e proprio racconto introspettivo a cui mi sono avvicinata per la prima volta. Viviamo la vita di Barnaby, pensiamo quello che pensa Barnaby, ma nessuno ci impone di condividere le sue considerazioni: la freddezza e la razionalità con cui Anne Tyler descrive le connessioni di pensieri del suo personaggio, ci permettono di assistere allo stesso tempo da dentro e da fuori, in favore o contro le sue decisioni.

La storia non è avvincente, non presenta grandi colpi di scena e non è di certo un grande dramma familiare. Può essere paragonato ad una linea retta, a tante linee rette e parallele che possono rappresentare ogni personaggio. 
Quel che mi è piaciuto di più è sicuramente lo stile di scrittura, e quel che ho apprezzato di meno sono alcuni momenti morti del romanzo –anche se necessari alla trama– e alcune scelte di Barnaby, decisamente prese con poca riflessione e lucidità.
Nel complesso, assegno un voto di 3 e tre quarti su 5. Spero si possa fare.

E spero anche di non aver scritto troppe cavolate! Se avete letto questo romanzo e non siete d'accordo con me –ma anche se lo siete– lasciatemi un commento qui con le vostre considerazioni! E in caso aveste letto altro della Tyler, mi piacerebbe molto sentire cosa potete consigliarmi! Ditemi anche se la recensione vi ha incuriosito e se dovrei cambiare qualcosa, visto che ho scritto tutto un po' di getto ed è la mia prima vera recensione! 
Un bacio libroso,
Ronnie

lunedì 1 giugno 2015

La mia dolce mamma e le sue sorprese libresche!

Esistono poche sensazioni belle quanto quelle che ti riempiono il cuore quando la tua mamma, mentre hai le mani tra i capelli nella speranza di elaborare qualcosa per la tua (inutile) tesina per la maturità, ti porge con un sorriso il libro a cui hai dovuto rinunciare due giorni prima, perché non volevi farle spendere troppi soldi, avendone già comprato un altro.

Ebbene, avere la passione in comune per la lettura ha i suoi vantaggi, in ambito familiare! Ed ecco a voi il mio recentissimo acquisto / regalo:


Veronika decide di morire Paulo Coelho




  • Edizione: Bompiani
  • Prezzo di copertina: 14, 00 euro
  • Anno di stampa: 2014
Veronika, pur avendo una vita normale, non è felice. Ecco perché decide di morire, ingerendo una dose eccessiva di sonniferi. Ma il tentativo fallisce, e Veronika viene internata in una clinica psichiatrica dove il suo cuore ammalato conosce una realtà di cui non sospettava l'esistenza. Il romanzo si ispira a un drammatico episodio della vita dello scrittore quando, nel 1965, a diciotto anni, venne ricoverato in una clinica psichiatrica. Paulo Coelho scrive una profonda riflessione sul tema della normalità e della diversità, trasformando il dramma dell'infelicità nella pienezza dell'accettazione della vita e della sua bellezza.

Ho comprato  questo libro per ragioni diverse.
La prima, nasce sicuramente dal fatto che è stra–consigliato da una booktuber che stimo moltissimo, e della quale, in qualche modo, pur non conoscendola, mi fido. Sto parlando di wronghysteria, grazie alla quale sicuramente la Bompiani avrà incrementato le sue vendite del 200% – dovrebbero darle una percentuale, effettivamente!
Comunque, la seconda ragione è superficiale, idiota e… Vabbè, ve la dico lo stesso. Mi chiamo Veronica, e la protagonista del libro si chiama VeroniKa e be', insomma, dev'essere proprio un segno del destino.
Terzo e ultima motivazione, è strettamente collegata all'autore. Ho letto, almeno 3 annetti fa, “L'Alchimista” di Coelho, e devo dire di averlo non poco snobbato. Ho capito (e mi ricordo) poco e niente della trama, del messaggio, probabilmente a causa dell'età o della mentalità che avevo in quel momento. Fatto sta che l'autore in sé mi ha sempre incuriosito, e, seguendo i consigli di una grande lettrice (a mio parere), ho voluto dargli una seconda possibilità



P.S. La copertina rigida è meravigliosa, era così tanto che non compravo nulla in questa edizione, e anche la sovra–coperta è stupenda; quel quadro di Van Gogh è semplicemente delizioso.
Fatemi sapere se avete letto questo libro, come siete venuti a conoscenza della sua esistenza e, soprattutto, se vi è piaciuto! Cosa ne pensate di Coelho in generale? Apprezzerei anche pareri negativi!

Un bacio libroso,
Ronnie

domenica 31 maggio 2015

June 2015 – TBR !

La mia primissima TBR sarà, purtroppo, contaminata da alcune letture che devo necessariamente portare a termine per motivi superiori (scolastici), e che non mi ispirano granché, a livello sia di contenuti, sia di trame, sia di… Ma spiegherò meglio più avanti.

Partiamo leggeri, invece, con i libri che nel mese infernale di Giugno dovrebbero tenermi compagnia un po' le mie serate/nottate dopo intere giornate passate sui libri!


1. Il grande GatsbyF. Scott Fitzgerald 




  • Edizione: Oscar Mondadori – Classici Moderni
  • Prezzo di copertina: //
  • Anno di stampa: 1988
Chi è il misterioso e ricchissimo vicino di casa di Nick Carraway, a West Egg? E perché passa tanto tempo a fissare quella piccola luce verde che brilla su uno dei moli dell'altra sponda della baia? Il filo conduttore del capolavoro di Francis Scott Fitzgerald è il sogno impossibile cullato da Jay Gatsby. L'ambizioso giovanotto, che ha saputo conquistarsi con tutti i mezzi, leciti e no, prestigio, ricchezza e rispettabilità, vuol far rivivere l'amore fiorito un tempo tra lui e Daisy che un giorno lo ha respinto, povero e senza prospettive, per sposare il rampollo di una delle grandi famiglie americane. Ma i sogni più sono belli e meno hanno la possibilità di avverarsi. E Jay Gatsby non solo non riuscirà a strappare Daisy a Buchanan, pur gettando sulla bilancia tutto il peso del suo fascino e del suo potere, ma finirà addirittura col cadere, vittima innocente, sotto i colpi di un marito tradito messo sulle sue tracce, per vendetta, dal perfido rivale. Al di là dei riferimenti autobiografici, "Il Grande Gatsby" è sopratutto il ritratto di un epoca in cui il mondo dei contrabbandieri di alcolici si mescolava allegramente con quello dei banchieri e delle 'flappers' dei "Roaring Twenties", in attesa che la Grande Crisi seppellisse tutto sotto le macerie dell'"American Dream".

Che dire… Ho già letto i primi tre capitoli, e mi aspetto davvero grandi cose da questo libro. In caso mi piacesse molto, non vedo l'ora di comprare altre opere di Fitzgerald! Consigliatemene qualcuna, in caso!


2. 1984 – George Orwell



  • Edizione: Oscar Mondadori – Classici Moderni
  • Prezzo di copertina: 11,00 euro
  • Anno di stampa: 2015
L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.

Non vedo l'ora di cimentarmi in questa lettura. Ho già letto “La fattoria degli animali” in lingua originale, e lo stile di Orwell ha subito suscitato la mia simpatia. Ritengo che sia una lettura molto coinvolgente, e spero di dedicarle l'attenzione che merita; se mi renderò conto di non avere abbastanza concentrazione, la rimanderò a questa estate – ma non oltre!


3. Il Grande Inverno George R. R. Martin




  • Edizione: Oscar Mondadori
  • Prezzo di copertina: 12, 00 euro
  • Anno di stampa: 2014


Nella terra dove le stagioni possono durare intere generazioni, divampa la guerra tra la bella e corrotta regiona Cersei Lannister e i lord dei Sette Regni fedeli ai coraggiosi signori di Grande Inverno. Intanto, nelle grandi pianure orientali, la principessa Daenerys Targaryen, ultima discendente della dinastia del Drago, si prepara con i suoi poteri straordinari alla riconquista del regno dei suoi avi. Ma la vera minaccia sono gli Esterni che avanzano da nord, esseri misteriosi, per secoli ritenuti a torto frutto della fantasia. Odiano la vita, il fuoco, l'estate, perché essi sono la morte, il freddo, il ghiaccio e il gelido inverno. La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre.

Ebbene sì, ho deciso di immergermi nel mondo di Martin attraverso questa edizione che molti considerano un furto da parte della Mondadori, ma che ho preferito fin da subito; in più, per quanto riguarda i costi, la somma de “Il Trono di Spade” e “Il Grande Inverno” danno proprio come risultato il prezzo dell'edizione rilegata e blablabla. Nulla in contrario a chi decide per questa tipologia, ma personalmente quando (e se) vedrò tutti questi piccoli libricini sulla mia libreria, uno accanto all'altro, potrò definirmi soddisfatta. In più, trovo che siano molto più maneggevoli e facili da leggere, da un punto di vista pratico.


E ora passiamo alle letture “noiose”



4. Death of a Salesman Artur Miller




  • Edizione: Penguin, Modern Classics
  • Prezzo di copertina: //
  • Anno di stampa: 2000
Ever since it was first performed in 1949, Death of a Salesman has been recognized as a milestone of the American theater. In the person of Willy Loman, the aging, failing salesman who makes his living riding on a smile and a shoeshine, Arthur Miller redefined the tragic hero as a man whose dreams are at once insupportably vast and dangerously insubstantial. He has given us a figure whose name has become a symbol for a kind of majestic grandiosity—and a play that compresses epic extremes of humor and anguish, promise and loss, between the four walls of an American living room.

Questo libro è il solo che abbia voglia di leggere tra quelli che mi sono stati assegnati per (ormai) la fine dell'anno scolastico. Anzi, assegnati non è il termine giusto… Diciamo che me lo sono auto–assegnato, dal momento che porterò proprio quest'opera alla tesina di Maturità come argomento d'inglese. Mi sembrava doveroso leggerlo, insomma, e ho letto molti pareri positivi, anche da parte di ragazze giovani.


5.  Così parlò Zarathustra – Friedrich Nietzsche




  • Edizione: Newton Compton Editori – Minimammut
  • Prezzo di copertina: 4, 90 euro
  • Anno di stampa: 2014
  • Introduzione di Ferruccio Masini, Traduzione di Anna Maria Carpi
Opera filosofica e poetica composta tra il 1883 e il 1885. In quest'opera le idee del "superuomo" e dell'"eterno ritorno" raggiungono una forma compiuta. Dopo dieci anni di solitudine Zarathustra sente il bisogno di donare agli uomini la sua sapienza, ma il popolo distratto ride delle sue parole. Dovrà così cercarsi dei discepoli cui indirizzare i suoi discorsi. Tema dei discorsi è la ribellione alla cultura e alla morale dominanti e la visione della vita come forza indomabile e della volontà come strumento di affermazione. Agli elementi polemici sono inframmezzati brani poetici (canti e canzoni) di grande bellezza. Molteplici le fonti stilistiche, la Bibbia, le poesie di Goethe, la prosa di Lutero, gli aforismi dei moralisti francesi. 

Ecco… Questa non sarà una lettura semplice. Per niente. Io e il vecchio Freddie non andiamo esattamente d'amore e d'accordo… Spero di riuscire in questa titanica impresa. Al massimo, salterò alcune parti, se sarà davvero necessario per la mia sanità mentale.


Ed ultimo, ma non meno importante…


6. Cristo si è fermato a Eboli Carlo Levi




  • Edizione: Oscar Mondadori
  • Prezzo di copertina: Lire 1.800
  • Anno di stampa: 1979
Cristo si è fermato a Eboli è il resoconto del confino di Carlo Levi in Lucania durante il regime fascista, ed è riconosciuto come uno tra i romanzi più importanti della letteratura europea. Il viaggio verso sud e la permanenza nel piccolo paese di Gagliano permetteranno all'autore di conoscere luoghi e persone, usi e costumi, a lui fino ad allora sconosciuti. E in questo mondo contadino, così lontano da ogni possibile immaginazione e così vicino proprio perché reale e tangibile, Levi troverà un'umanità diversa, forte e affascinante. Il podestà Magalone e Donna Caterina, Sanaporcelle e il fido cane Barone, che lo accompagna ogni giorno nella sua passeggiata fino al cimitero. Il lento scorrere dei giorni in questa provincia meridionale degli anni Trenta è affollato di personaggi e vicende che l'autore descrive con toccante realismo in un racconto meditativo che lascia - ancora oggi - senza fiato.

Nulla da dire a Carlo Levi, per carità, ma… Proprio non riesco a superare le 10 pagine. Un'altra sfida per me!




E con questa pietra miliare della letteratura italiana si conclude il mio TBR per il mese di Giugno, pubblicato appena in tempo! Spero che le views del blog aumentino in qualche modo, spero davvero di essere letta. In caso accadesse, lasciatemi la vostra TBR qui sotto, sono curiosa di conoscere le vostre future letture!

Un bacio libroso,
Ronnie  


sabato 30 maggio 2015

The Disney Book Tag!

È qualche mese, ormai, che passo ogni minuto libero della mia giornata o a leggere, o a seguire booktubers e booklovers qui su blogger, stanando nuovi titoli e cercando consigli per le nuove letture, o opinioni diverse dalle mie riguardo le vecchie.
Questo è il primo vero post del blog, e volevo proprio che fosse un tag, strumento che a mio parere si presta benissimo come primo approccio con i lettori di un blog, che possono orientarsi circa i miei gusti e decidere, poi, se seguirmi o meno.

Il tag che sto per illustrarvi è stato creato dalla Booktuber Katytastic, di cui vi lascio il link: https://www.youtube.com/channel/UCKsOUDYZWyeI7u6rzZCexkw

Ma partiamo subito, senza ulteriori indugi!



1. La Sirenetta: un personaggio fuori dal proprio elemento; un “pesce fuor d'acqua”




Per questa domanda scelgo Arya Stark, componente della famiglia di Grande Inverno ne “Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, di George R. R. Martin. Ho appena completato la lettura del primo libro di cui vedete la copertina, “Il Trono di Spade” (e, tra parentesi, ho intenzione di comprare queste edizioni senza badare al risparmio che le raccolte potrebbero portare. Non prendetemi per pazza…), e l'attuale situazione della minore delle ragazze Stark rappresenta, per me, proprio quella di un pesce fuor d'acqua. Seguo la serie televisiva, quindi so già come si svilupperà la sua storia, ma per il momento, tra le mura della Fortezza Rossa, Arya si sente fuori luogo accanto a sua sorella Sansa e alla septa, sempre pronta a rimbeccarla sulle maniere di una perfetta lady, quale lei dovrebbe essere. E qui non mi spingo oltre, perché ogni informazione nell'universo di Martin può essere considerato uno spoiler.



2. Cenerentola: un personaggio che affronta una grande trasformazione




Questa domanda mi ha messa non poco in difficoltà, ma alla fine ho optato per Simon Lewis, della Saga di “The Mortal Instruments” di Cassandra Clare. Io e Simon abbiamo avuto un rapporto complicato durante i 6 libri della serie: inizialmente non potevo sopportarlo, soprattutto nei primi due, ma con il tempo ho iniziato ad apprezzarlo, e credo fosse dovuto anche al fatto che questa serie ha dominato la mia adolescenza tanto quanto Harry Potter ha fatto con la mia infanzia, dato che l'ultimo libro è uscito l'estate scorsa, e il primo dovrebbe essere uscito intorno al 2008. Comunque, sempre per un rischio spoiler, mi fermo qui. Simon subisce una trasformazione talmente importante da essermi risultato, alla fine, più che simpatico.



3. Biancaneve: un libro con un “eclettico cast” di personaggi




Ho tradotto letteralmente la domanda, e spero di averla interpretata nel modo corretto. Il libro che ho scelto è “La casa degli spiriti” di Isabel Allende. Vi sono molti personaggi, diversi tra di loro, e devo ammettere che è stata comunque una lettura piuttosto sofferta. Ho sentito molti pareri positivi sull'Allende, ma per qualche oscuro motivo non mi ha presa come avrebbe dovuto. Forse dovrei rileggerlo e dargli un'altra possibilità.




4. La bella addormentata: un libro che ti ha fatto (letteralmente) addormentare



Spero di non essere presa a schiaffi per questa risposta, ma ho dovuto scegliere necessariamente la “Repubblica” di Platone, letto al terzo anno di liceo per scuola. Tra l'altro, la prof. non ci chiese mai nulla in merito, e io passai un'intera nottata a lottare contro il sonno per finire questo benedetto mattone. Mi sono addormentata più volte nel tentativo di leggerlo, e possiamo capire tutti il motivo: nonostante le idee dell'autore abbiano innegabilmente segnato il cammino della filosofia lungo tutto il suo percorso, il suo stile di scrittura non è adatto a ragazzi di appena 16 anni. Ma neanche di 30. Lo leggesse chi è interessato, perdindirindina!



5. Il Re Leone: un personaggio al quale è accaduto qualcosa di traumatico durante la sua infanzia




Avrei potuto scegliere Harry Potter, ma voglio provare a non inserirlo nemmeno una volta in questo primo Book Tag. Probabilmente fallirò miseramente, ma a voi non importa, vero?
In ogni caso, per un cartone come Il Re Leone, il mio preferito dell'intera filmografia Disney, scelgo un personaggio che mi ha catturata fin dalle prime pagine: Nihal de “Le Cronache del Mondo Emerso”. Definire la sua infanzia tormentata è quasi un eufemismo, e non spoilero altro, ma consiglio a tutti voi di leggere la saga della Troisi; se non tutte quelle ambientate nel Mondo Emerso, per lo meno le Cronache che, a mio parere, sono il suo capolavoro.



6. La Bella e la Bestia: un libro che a primo impatto ti ha intimidito, ma che alla fine si è dimostrato bellissimo




Il libro in questione non mi ha intimidito tanto per la sua mole, ma per il nome del suo autore: è “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello. Letto per scuola, l'ho trovato di una scorrevolezza e delicatezza inaspettate: credevo di trovarmi davanti alla solita lettura forzata, complicata, che non mi avrebbe lasciato nulla se non brutti ricordi. Invece l'ho trovata una storia avvincente, pagine intere di descrizioni che in un altro libro mi avrebbero annoiata, ma che invece Pirandello rende leggibili e interessanti. Consigliato a chiunque, ovviamente.



7. Alladin: Un personaggio che vede i suoi sogni realizzarsi… Nel bene, o nel male




Ho scelto due personaggi: Alice e Carlo di “Ma le stelle quante sono” di Giulia Carcasi. Ho sentito più pareri negativi che positivi su questo romanzo, anche se non ne capisco molto il motivo. Non vorrei iniziare una guerra, ma cosa c'è di sbagliato in libri leggeri e che, alla fin fine, se ci si impegna un po', possono anche far pensare?
Comunque, entrambi i protagonisti in qualche modo, nel bene e nel male, riescono a vedere i propri sogni realizzati, pur passando attraverso diverse esperienze non proprio piacevoli.



8. Mulan: un personaggio che finge di essere qualcun altro o qualcos'altro




Alaska di “Cercando Alaska” di John Green. L'atteggiamento del personaggio si rivela essere una semplice maschera, e non aggiungo altro. Non date retta alle persone che, superficialmente, giudicano libri del genere come “non alla loro altezza”. Sono scritti in modo semplice, ma ciò non significa che non meritino un'occasione. Non siate superficiali.



9. Toy Story: un libro con dei personaggi che vorresti fossero reali




Ed eccomi cadere nella trappola della Rowling: non posso non rispondere “Harry Potter”. Mentirei a voi, ma soprattutto mentirei a me stessa. Chi non vorrebbe un Ron al proprio fianco, pronto a tirare fuori un sorriso dalle situazioni più disperate; o un'Hermione, sempre con la risposta e la soluzione a portata di mano; o un Neville, impacciato e leale… E potrei andare avanti, ma non mi dilungo troppo.



10. Disney Descendents: il tuo cattivo o moralmente ambiguo personaggio preferito




No, questa volta non mi lascio incastrare. Non risponderò né Voldemort, né Sebastian Mongestern.
Non vorrei risultare antipatica fin da subito, ma penso di essere una persona portata per simpatizzare sempre per il “good guy”, e ciò mi rende una persona piuttosto spregevole, lo ammetto. Dovrei dare una possibilità a tutti. Neanche Draco Malfoy riesce a scatenare una qualche simpatia che potrei provare nei suoi confronti.
L'unico che mi viene in mente è, forse, Sandor Clegane o Il Mastino de “Il Trono di Spade”. Non l'ho ancora approfondito a dovere nei libri, ma già dalle prime informazioni, non riesce a starmi completamente antipatico. Trovo che sia un personaggio interessante, uno di quelli che non puoi catalogare né come cattivo spietato, né come buono. E credo sia ancora peggio di entrambe le cose.


Ed ho finalmente concluso! Scusate per la lunghezza dell'articolo, ma quando inizio a scrivere con questa tastiera, mi risulta difficile smettere. Spero sia piaciuto a quei pochi che lo leggeranno, e tornerò a breve con un piccolo TBR per il mese di Giugno… Anche se è proprio il tanto temuto mese degli esami. Aiutatemi.

Un bacio libroso,
Ronnie.
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